AFERESI
La gazza si glia n po’ stornata, con na na glia di creare e muoversi. Prende n no l lulare, le fie e a utto lume mincia d scoltare i CCP. Vuole ricare ta la nergia e danza me na cante in stasi. Non dio, non avoro, non guardo la tv, non nizio le role. Mentre si menta n questa tività litamente stranea l suo tuale mattutino, mentre l le di gosto splende la nestra del cone, l suo gazzo mpreca contro la stampante che non sta cendo l suo vere. È sempre più so di ta, e si ritrova a dover ganizzare gli titi per la band l’ltimo nuto. n lo stesso nuto la gazza ciampa su n supio e fa n bel fo nel lotto. Da do si no sferiti sieme la sa è piena di more e di caos. Da do n state no tecipato i chetti per la sibilizzazione sul ma grazioni e diterraneo, no masti a ra tissimi lantini e gadget. l supio è no di sti, è molto carino, nero con na scritta sa: “Si ve glio senza i zisti”. La scritta è n desco perché ci viamo a lino. Nel mezzo di queste cisazioni geografiche n po’ nutili, l gazzo se ne è ndato tendo la ta. La gazza, dalla sua nuova spettiva, si chiede se l’ciampare su l’getto bbia n che gnificato bolico. ca lo Zeitgeist ma lo è me le lazioni bili, tre lo chi non lo rovi, poi n no dal nulla ti corgi che ci sei, sei l curo, nel tuo sere temporaneo. cende l pc, ce sempre che non ha l po per vere mentre n realtà è che non ha la sta. Si sente spesso sola, nche se non sa molto po da la, è na litudine strana, che de la canza la litica. Si rabbia spesso e non sa se la gente che le siglia di prire un blog sia in na fede o no. Ma le piace vere, quanto a sua dre piace likarla da tano. ma mi nca, rà di lì a co la cologa che la segue, senza munque mai giungerla del to.