SOGNO
Vorrei urlare ma non esce alcun suono dalla mia bocca, non riesco a muovermi dal letto e intorno a me girano strani personaggi. Uno sembra il tipo che mi piaceva al liceo ma il volto è sfocato, poi c’è una ragazza che mi fissa e ci sono i miei genitori. È come se vedessi tutto attraverso l’armadio a specchi, aspetta ma non sono in casa mia! Riesco ad alzarmi e scopro di essere in una specie di hotel, con mobili barocchi e un sacco di dorature che tendono all’arancione, assomiglia a casa dei miei nonni ma non lo è. Ci sono un sacco di cose per terra e continuo a calpestarle. Qualcuno sbatte forte una porta e sento una paura che sale. Una delle figure sembra un ufficiale, un soldato, mi segue, e io continuo a inciampare e ad avere la sensazione che mi manchi il tempo. D’un tratto sparisce tutto e la ragazza, da sotto al tavolo, si alza e mi bacia e iniziamo a danzare. Non c’è luce, la città dalla finestra sembra una metropoli post-apocalittica. Suona il cellulare ma non riesco a rispondere e inizio a sentirmi in colpa. Vorrei potervi salutare tutti ma non mi basta il tempo, domani torno a Berlino. E vorrei fare l’amore con qualcuno ma è come se non ci fossero luoghi chiusi, non ci sono porte in questo hotel? Cerco il mio ragazzo, mi chiedo cosa abbia visto della scena prima, lo vedo in lontananza, corro tantissimo ma lui sparisce come Patroclo nelle braccia di Achille non appena lo tocco. Qualcuno mi ha fatto un regalo ma non mi piace, eppure si è impegnato tanto. Sono solo un’egoista. Cerco di mettere in ordine per terra, mi hanno regalato un marsupio e una saga fantasy di quando ero piccola, abbraccio mia madre e
A questo punto mi sveglio con l’affanno: sono sul bus e mancano ancora due fermate prima della mia seduta settimanale.