PRECISAZIONI
20 minuti e 34 secondi prima del suono della sveglia, l’individuo alto 157 centimetri e di peso 40 Kili si alza di colpo dal letto, un matrimoniale di Ikea misura 140x200x12 con materasso con fodera antiacaro e doghe in legno. L’individuo prende in mano le cuffie malfunzionanti e inizia ad ascoltare i CCCP-Fedeli alla linea, band formatasi a Berlino nel 1982, con un volume molto alto superiore ai 78 db consigliati dagli esperti. Il suo corpo si muove a tempo di musica, indossa la camicia da notte di Mafalda con sopra scritto “Oggi sono tremenda” e canticchia: “Non studio, non lavoro, non guardo la tv”. In realtà fa molto delle prime due cose, ed ha Netflix che comunque conta. Il salotto è molto ampio ma nonostante la disponibilità di spazio, la ragazza- perché trattasi di un individuo dotato di vagina e quindi secondo la consuetudine definito così- è riuscita a spargere i volantini ovunque. I volantini sono grandi come metà A4 e ce ne sono di vari tipi. Uno è un piccolo libro che spiega come parlare con i razzisti, poi ci sono parecchi adesivi per coprire le svastiche che si trovano sui muri e segnalare che prima lì sotto c’erano cose anticostituzionali. Questi si trovano più che altro sotto il tavolo, accanto ad alcune foglie morte e le fotocopie dell’esame di “Rappresentazione dell’Interculturalità nel teatro” con sottolineature arancioni e giallo fosforesecente. Più vicino al divano, lungo due metri, sfondato, e di colore rosso, ci sono i volantini delle NGO che cercano di salvare i migranti in mare che cercano di raggiungere le coste europee. Ci sono un contrabbasso, un pianoforte elettrico, due tavoli di legno e una grande libreria. La ragazza inciampa sopra un marsupio che si trova fra uno dei tavoli di legno e il divano. Il marsupio è nero con la scritta viola che in tedesco dice: “Si vive meglio senza i nazisti”. Proviene dallo stesso banchetto dal quale provengono i volantini: un festival per fare informazione contro le estreme destre che stanno spopolando nel Sachsen e nel Brandeburgo. La ragazza ci aveva passato una giornata intera e si era molto divertita, ma poi le elezioni erano andate come erano andate. Mentre la ragazza si riprende, un individuo di un metro e ottanta, di sesso maschile, con i capelli molto lunghi, impreca contro la stampante marca Brother HL-L2340DW. Sta ancora indossando il pigiama ma dice di essere molto di fretta “Fra venti minuti dovrei già essere alle prove”. Sta aspettando che la stampante sputi fuori i tre A4 che gli servono per fuggire. Non appena i suoi desideri vengono esauriti, corre via sbattendo la porta di legno senza serratura blindata. La ragazza si ritrova sola e si mette sulla scrivania di legno a scrivere sul suo portatile comprato da poco. Vuole scrivere ma prima deve fare chiarezza sui suoi sentimenti e fare gli esercizi per la cervicale. Si sente in un equilibrio perfetto fra il triste e l’apatico e non riesce a delineare i suoi progetti. Vuole chiamare sua madre per ringraziarla dei mi piace che nessun altro le ha messo all’ultimo post su Facebook delle 18.10, ma dovrebbe prima chiamare la Vodafone per fare la consueta mastodontica ricarica di 15 euro al mese (perché ha superato il traffico in roaming consentito nel paese ospite e il contratto è italiano). Dovrebbe anche aprire un blog e iniziare a lavorare sulla sua presenza mediatica, visto che per lavoro si occupa di analizzare quella degli altri, codificandola con quasi inutili precisazioni numeriche. Ma di lì a poco, circa 50 minuti, deve presentarsi dalla sua terapista per fare un altro tipo di analisi. Guarda le mura arancioni e comincia a fare noiosi pensieri organizzativi, poi si veste e se ne va nell’agosto Berlinese del 2019.